EARBALL MEDIA :
Spare and haunting, the music of Ali Bahia El Idrisi's native Morocco comes shining through on this tasty CD, along with much more. His arrangements incorporate traditional instruments like oud, ney, darbouka and shakers right alongside fretless bass and and sampled loops. The effect is rhythmic, haunting, and engaging, with passionate vocals. "Gelfou Alfou Hadami" gets its groove from bass and organ, sounding like chillout Rai or the Nubian groovitude of Ali Hassan Kuban. The title track is similarly chillin' - but by the time you reach "Dodovoiz" the electronica is turned up a notch for an enjoyable though far less organic result, one that sounds like jazzy ethnolounge as much as North African music. "Red Planet" is an alien soundscape of heavy beat and minor-key organ, sounding like a slow, foreign power-rock ballad. The CD includes clear artist credits, including the deft work of Michel Banabila on sampler and many other tools, but sadly no song notes or translations. A great, exploratory album by an artist worth watching. (Scott Allan Stevens)
ARAB TUNES:
Accreditato a Ali Bahia El Idrissi, compositore e cantante marocchino originario di Casablanca, in realtà l’album è frutto della collaborazione di quest’ultimo con una nutrita schiera di musicisti olandesi tra i quali spicca Michel Banabila , nome molto conosciuto nella scena musicale dei Paesi Bassi.
Studente in patria di canto andaluso, Ali Bahia El Idrissi si è specializzato nelle tecniche vocali della tradizione sufista e ha collaborato con i cantanti algerini Cheb Mami e Cheb Khaled. Nel 1998 l’incontro con Michel Banabila ha portato alla realizzazione di due brani ( “Idrissi” e “ Red Planet”) inseriti nell’album "Kawakib Al Maghred" prodotto dallo stesso Banabila e pubblicato dall’etichetta olandese "Zuid-Hollandse Popunie".
Il buon esito del progetto ha portato i due ad un ampliamento dello stesso. Il risultato è rappresentato dall’album intitolato “Arhil”, accreditato al solo Ali Bahia El Idrissi, che vede Michel Banabila nelle vesti di strumentista, co compositore e arrangiatore, coadiuvato da rinomati musicisti . Il disco , realizzato nell' anno 2000, è stato dato alle stampe dall'etichetta olandese Boudisque, legata allo storico negozio di dischi di Amsterdam che molte gioie ha dato a tanti appassionati del vinile.
Al di la dei commenti entusiasti ed altisonanti esternati da varie riviste musicali, l’album , sicuramente di buon livello, propone una collisione musicale tra le sonorità orientali e la musica moderna occidentale già ampiamente collaudata da vari gruppi , sia in ambito europeo che nordafricano. I vari progetti legati all’etichetta elvetica Barraka El Farnatshi sono un esempio ( ben riuscito , secondo il parere di chi scrive) di contaminazione tra la cultura musicale marocchina e i suoni di matrice occidentali . Rispetto a questi comunque il disco di Ali Bahia El Idrissi presenta una maggior commistione di generi incorporando al suo interno sia sonorità acustiche di alto livello sia suggestioni elettroniche in aggiunta ad uno stile vocale decisamente superiore.
L’alta qualità delle registrazioni e lo spessore dei brani proposti fanno di questo album una tra le migliori proposte di incontro tra culture diverse realizzate in ambito europeo nell’ultimo ventennio.
Originally published by Steamin' Songs, Amsterdam
credits
released June 1, 2000
Vocals: Ali Bahia El Idrissi.
Keys, sampler, melodica, percussion, fx, guitar: Michel Banabila.
Acoustic guitar, wahwah guitar, electric guitar: Piet Legerstee.
Oud, ney flute, saz, additional recordings: Yaşar Saka.
Wahwah guitar, fretless ebow guitar: Edu Calicher.
Sentir & cracces: Mohamed Benchakhchakh.
Fretless ebow guitar: Erkan Oğur.
Bamboo flute: Jacobus Derwort.
Fretless bass: Michel van Schie.
Rawanhatta: Marco Broers.
Fretless bass: Remko Deyl.
Backing vocals: Tagmet.
Bendir: Khalid Zirar.
Originally released by Boudisque Recording / 2000.
Recorded & produced at home by Michel Banabila.
Photo by Michel Banabila.
Design by Rutger Zuydervelt.
Cat. nr. TRBEI2020.
UPC 194491927028.
2020 ℗ Tapu Records.
A unique atmospheric album with a sense of humor and a lot of melancholy. I do not know if you can call this ambient.. but I don't know any other record like this Michel Banabila
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